La nostra storia

La Casa di Accoglienza, in Santa Maria degli Angeli (Assisi) nasce negli anni ’50, nella circostanza dell’anno giubilare, come Casa del Pellegrino. Successivamente diventa istituto educativo-assistenziale con la presenza di bambine orfane o in difficoltà familiari ed educandato per le ragazze che frequentavano la nostra struttura scolastica.  Le sorelle di questa casa, in seguito, hanno svolto attività formativa (con la presenza del Postulato e dell’Animazione Vocazionale) e di pastorale con i giovani. 
Attualmente la “Casa di Accoglienza e formazione giovani” è un luogo di accoglienza ed evangelizzazione in cui la fraternità svolge a tempo pieno un servizio di pastorale e di accompagnamento – ad intra e ad extra – rivolto ai giovani.
I nostri principi ispiratori:

In atteggiamento di partecipazione e in corresponsabilità con la Chiesa, la nostra Famiglia religiosa è impegnata nella Pastorale giovanile e vocazionale, svolta come servizio ai giovani, perché crescano nella fede, scoprano la loro vocazione specifica e si rendano disponibili per un’eventuale chiamata ad una più stretta sequela di Cristo.
Esso comporta: preghiera al Padrone della messe (Mt 9,37-8), investimento di persone e di energie, progettazione e testimonianza. La via maestra della promozione vocazionale è quella che il Signore stesso ha iniziato: Venite e vedete (Gv 1,39) (dal Piano Generale di Formazione, Francescane Missionarie di Gesù Bambino, n. 270).
Di quali operai ha bisogno la messe che è la vita e la vocazione dei giovani che incontriamo e dei quali siamo chiamate a metterci al servizio?La messe ha bisogno di sorelle che sappiano vivere e testimoniare con un linguaggio comprensibile e con un coinvolgimento cordiale e credibile, la bellezza della relazione con Cristo. Di sorelle che con continuità possano offrire la possibilità di un incontro – confronto per far nascere e crescere un luogo concreto di intimità con Dio. Di sorelle capaci di sprecare tempo ed energie, di mettersi a disposizione, di volgere l’attenzione ai giovani, alle loro attese, alle loro storie, ai loro problemi, con quella generosità e contemplazione con cui Maria a Betania versa il nardo profumato ai piedi di Gesù. Di sorelle che sappiano accogliere, nelle nostre Case, mostrando il volto di una fraternità. Chiunque opera in questo ambito apostolico è inviata dalla fraternità, da questa sostenuta e con essa condivide i frutti, le fatiche e gli interrogativi della missione.

(Cf. OFM, Venite e vedrete, Orientamenti per la cura pastorale delle vocazioni, Roma 2002).

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